
Il caso dei business esteri
E’ molto probabile che la maggior parte delle persone non si sentano molto esposte al mercato del Forex, a parte per quelle volte in cui si trovano a cambiare del denaro per andare in vacanza o debbano rivolgersi a un servizio di cambio online (spesso istantaneo) per poter comprare qualche prodotto attraverso un sito che non disponga di un metodo di pagamento che effettua automaticamente la conversione della valuta.
Tutte queste transazioni effettuate da privati costituiscono però solo una minuscola percentuale all’interno del Forex, i grossi giocatori sono aziende, società di investimento e governi.
Il ruolo che hanno le aziende nel forex e’ il piu’ semplice da comprendere: se vogliono aprire un business in un determinato paese, queste devono acquistare immobili, pagare tasse e stipendi nella valuta del paese di destinazione. Questo e’ molto facile da capire ma presenta un problema:
Consideriamo il caso di una catena di pizzerie italiana che sta andando molto bene in Europa e decide di aprire dei ristoranti in Australia. Come primo investimento trasferisce 10 milioni di euro in Australia affinché vengano convertiti in dollaro australiano. Al cambio attuale riceverebbe circa 15.4 milioni di dollari australiani che gli permetterebbero di coprire tutti i costi di acquisto/affitto degli immobili e pagare le prime spese sia per gli arredi/attrezzature che i primi stipendi del personale. 5 anni dopo il business ha generato un utile di 20 milioni di dollari australiani. Il che vorrebbe dire un ritorno sull’investimento del 34% dopo 5 anni positivi di utili. Tuttavia in 5 anni, attraverso terribili manovre economiche del governo australiano il dollaro australiano ha perso il 34% di valore rispetto all’Euro. Che tradotto vuole dire che la nostra azienda italiana porta a casa un effettivo ritorno sull’investimento dello 0%. Possiamo dire che il nostro business di ristoranti sia caduto vittima del mercato del Forex, un pericolo di cui qualsiasi business che voglia esporsi a lavorare in ambito internazionale dovrebbe tenere conto. Non essendo tutte le aziende interessate al Forex, queste preferiscono prendersi rischi nel loro ambito di competenza piuttosto che nel mercato di scambio delle valute estere: nel nostro caso, i nostri ristoranti di Sydney vorrebbero rivaleggiare con un ristorante competitor in termini di abilita’ culinarie piuttosto che di Forex trading.
E’ qua che le aziende normalmente si rendono conto di aver bisogno di un “eroe” che si prenda il rischio per conto loro: un investitore.
sotto il grafico EURO / DOLLARO AUSTRALIANO (periodo 2013-2022)
GLI INVESTITORI E IL POTERE DELLA RENDITA COMPOSTA
Gli investitori amano il forex per le possibilità di ritorni economici che questo rappresenta.
Gli investitori, nel forex, utilizzano strumenti finanziari chiamati derivate. Per chi non fosse familiare al concetto di derivata finanziaria, basti sapere che le derivate sono prodotti finanziari il cui valore dipende in qualche misura dal valore o dalla variazione del valore di un altro prodotto che abbia un valore finanziario, es: il cambio di una valuta, il valore di una azione di Amazon, il prezzo del grano.
Quello che fa l’investitore con l’azienda e’ annullare il rischio di svalutazione relativo della moneta estera a cui l’azienda e’ interessata tramite un contratto dove l’investitore si impegna a gestire tramite investimenti il capitale e gli utili dell’azienda, profittando sui guadagni e affrontando di tasca propria eventuali perdite.
Tornando alla nostra pizzeria vediamo che anche se il dollaro australiano dovesse fare quello che effettivamente ha fatto in passato (perdere piu’ del 34% in 5 anni), questa perdita verrebbe interamente coperta dall’investitore che nei 5 anni ha potuto investire questi soldi con (esempio verosimile): un ritorno del 20% all’anno che in 5 anni si traduce in un ritorno economico composto del 248%. Possiamo dire che in tal caso abbiamo una situazione di win-win dove l’investitore ha guadagnato il (248-34)% = 214% sulla cifra che gli era stata inizialmente affidata e l’azienda e’ stata protetta totalmente dalla svalutazione della valuta locale.

Nel prossimo capitolo vedremo il ruolo dei governi nel mondo del forex e perche’ la sterlina britannica e’ la moneta che ha sempre detenuto il massimo valore per unita’.
Fonti:
Kurt Schuler and Andrew Rosenberg, The Bretton Woods Transcripts Dominguez, K. and Frankel, J.A., 1990. Does foreign exchange intervention work?. Peterson Institute Press: All Books. Rodrik, D., 2006. The social cost of foreign exchange reserves. International Economic Journal Cavallino, P., 2019. Capital flows and foreign exchange intervention. American Economic Journal: Macroeconomics, 11 Global imbalances and destabilizing speculation (2007), UNCTAD Trade and development report 2007 RC Smith, I Walter, G DeLong – Global Banking Oxford University Press Foreign Exchange Control in China: First Edition (Asia Business Law Series Volume 4) Kluwer Law International, 2004 The $4 trillion question: what explains FX growth since the 2007 survey?, the Bank for International Settlements