I VANTAGGI DI UNA VALUTA GLOBALE

 
Dipendentemente a chi chiediamo il mondo conta oggi tra le 190 e le 257 nazioni con circa 180 valute ufficialmente riconosciute. A queste si aggiungono criptovalute e beni rifugio storicamente accettati come alternative tipo oro e argento. 
Dal momento che le valute dovrebbero essere quel mezzo volto a rendere gli scambi piu’ semplici, sorge spontanea una domanda: potrebbe essere usata una sola valuta a livello mondiale?
Di principio sembra una soluzione tanto semplice a formularsi quanto piena di utili risvolti pratici: ci permetterebbe di non dover più cambiare contanti quando viaggiamo all’estero, probabilmente avremmo prezzi internazionalmente piu’ equi e stabili, per chi ha figli o parenti bisognosi oltremare potremmo trasferire valuta all’estero senza perdere l’ 1% di conversione bancaria. Oltre a quanto appena detto, una unica valuta mondiale semplificherebbe la gestione delle operazioni estere per grosse multinazionali. Rimuovere le frontiere monetarie tuttavia non avrebbe solo conseguenze di semplificazione per i singoli individui. 
L’umanita’ si e’ evoluta dal baratto, alle monete d’oro fino ad arrivare alle valute nazionali e ai pagamenti elettronici. Questi passaggi hanno ogni volta semplificato di molto gli scambi aumentandone i volumi e migliorando di conseguenza la disponibilita’ e la varieta’ dei prodotti. Quando ci chiediamo cosa ha promosso lo sviluppo sociale fino al punto in cui siamo oggi, queste rivoluzioni finanziarie sono da considerarsi al pari del progresso tecnologico. 
Allora cosa stiamo aspettando a fare il passo definitivo implementando un’unica valuta mondiale?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima risolvere le 3 criticita’ chiave riassumibili nelle seguenti domande:
Quali sarebbero gli svantaggi?
Quale organo o inquadramento politico e legislativo ne regolamenterebbe la diffusione?
Vale veramente la pena?
 
Il concetto di valuta globale non e’ nuovo: per millenni l’oro e’ stato riconosciuto come valuta di scambio accettata su scala mondiale. Prima ancora abbiamo delle valute sperimentali come conchiglie e vasi , laddove queste non valevano vi era il baratto.

 

 

I LIMITI DEL BARATTO E LA NATURALE EVOLUZIONE VERSO IL CONCETTO DI VALUTA

 
Immaginiamo che un pastore abbia delle pecore e abbia bisogno di medicinali e un’opinione specialistica per curare la figlia malata, il pastore dovrebbe trovare un medico che abbia bisogno di pecore fornendo in cambio medicinali e cure. In questo modo e’ facile pensare come gli ospedali sarebbero pieni di beni primari accatastati in enormi magazzini e di migliaia di capi di bestiame che pascolano in ettari di pascoli adiacenti agli ospedali, diventando questi come gestione molto simili ai castelli medievali.
  

 

Allo stesso modo, un medico che volesse andare in vacanza dovrebbe cercarsi uno stabilimento balneare gestito da un bagnino che soffra di qualche problema di salute per avere un ombrellone con due lettini in piena stagione. Possiamo affermare che per il medico sarebbe piu’ facile scambiare con lo stabilimento balneare qualche bene di piu’ ampia necessita’ e diffusione che ha ricevuto come emolumento per il suo lavoro; ma anche questo non porterebbe ad altro che a spiagge e hotel di lusso con file di persone che ricoprono ruoli altamente specialistici che fanno avanti e indietro da una struttura turistica a un’altra come dei vu’cumpra’ con decine di capi di bestiame e carriole piene di beni di prima necessita’ portando a dei fenomeni di inflazione locale e stagionale enormi. Senza parlare del fatto che con tutte queste capre, pecore e oche in giro non ci sarebbe più un’aiuola verde e le hall degli hotel assomiglierebbero piu’ a stalle che a strutture di lusso. In un modo o nell’altro ci troveremmo con la maggior parte delle persone e delle strutture che, per ragioni di carattere logistico intuibili da quanto detto fino ad ora, userebbero come valuta di scambio beni facilmente trasportabili, possibilmente piccoli, possibilmente inanimati e facilmente misurabili in maniera oggettiva. In altre parole che lo vogliamo o no, ci troveremmo ad utilizzare monete fatte di materiale ad alto valore per grammo la cui qualità sia magari certificata da qualche ente o esperto che imprime sopra il proprio marchio. A questo punto la domanda sorge spontanea: perché non usiamo monete d’oro come valuta globale?
 
Nella prossima puntata andremo a rispondere a questa domanda analizzando nel dettaglio i pregi e i difetti e le limitazioni che si hanno all’atto pratico nell’utilizzare oro fisico come valuta.