I VANTAGGI DELL’ORO

 
Per migliaia di anni l’oro è stato accettato come valuta in quanto possiede le seguenti caratteristiche:
 
  1. È chimicamente molto stabile, se lucido rimane brillante
  2. Facile da lavorare
  3. E’ un metallo colorato e, soprattutto prima dell’avvento di leghe metalliche colorate, questo rendeva il suo aspetto in qualche misura esotico
  4. Il peso dato dall’alta densità (più del doppio del ferro) lo rendeva ancora più distinguibile
  5. La limitata disponibilità unitamente alle caratteristiche elencate prima lo ha sempre reso molto caro al grammo
Il problema che l’oro risolse a livello sociale fu quello di dare un metro di confronto e misura internazionale a tutte le singole valute locali, permettendo in alcuni casi di uscire dal baratto.
Se l’oro ha tutte queste ottime caratteristiche e in passato è stato ampiamente usato come valuta di scambio, allora perchè oggi non lo utilizziamo per pagare la spesa al supermercato? O, con maggior senso pratico, per comprare una casa o un’automobile?
 
 

I LIMITI DELL’ORO

 
Nel caso dell’oro non è a causa di una rivoluzione ne è a causa di qualche particolare manovra governativa che si è smesso di usare il metallo prezioso a favore di altra valuta.
L’utilizzo di banconote al posto dell’oro è stata un’evoluzione spontanea partita dal basso, o meglio, dalla classe imprenditoriale che ha fatto nascere il sistema bancario che regge le fondamenta del sistema finanziario attuale. Partiamo vedendo nel dettaglio quali erano i limiti che hanno portato al superamento dell’oro:
 
  1. Nel corso dell’era moderna quando la tecnica e la scienza stavano prendendo piede, esperti orefici erano sempre più in grado di coniare falsi che contenevano percentuali aggiunte di rame o piombo.
  2. Avendo l’oro un alto valore per grammo, non era nemmeno scontato usarlo per acquistare beni di primaria necessità. Detto in altre parole, oggi è impraticabile pagare la spesa con monete d’oro quasi quanto lo era all’epoca.
  3. Era pericoloso portarsi addosso anche solo piccole quantità d’oro.
Si tentò di risolvere le prime due problematiche facendo coniare da orefici certificati monete dal disegno complesso in maniera da poterle rendere accettabili su larga scala. Ovviamente la cosa non durò moltissimo e fu spesso necessario coniare monete dal disegno sempre più difficile, disegno che durava fino a quando un falsario altrettanto bravo non iniziava a farne delle copie.
Vediamo quindi che il valore dell’oro era largamente dato dalla fiducia che la gente riponeva nel sistema di scambio che aveva per banche degli orefici autorizzati.
Non volendo portarsi addosso il proprio oro, né volendo lasciarlo presso la propria abitazione, molti decisero di lasciarlo presso l’orefice che ne garantiva la custodia presso il proprio edificio fortificato rilasciando al posto del metallo fisico un certificato di possesso di tot quantità d’oro presso tale orefice. Come è facile aspettarsi, la gente iniziò a usare come valuta questi certificati mentre gli orefici, come vedremo in un prossimo articolo, diventarono delle banche a tutti gli effetti, facendo pagare per i depositi (l’equivalente di quello che per noi oggi e’ un conto corrente a pagamento o un bond a rendimento negativo) e prestando soldi sotto forma di certificati garantiti dall’oro fisico che, almeno in linea teorica, avrebbero dovuto avere in cassaforte. Storia familiare, vero?
Da qui in poi l’evoluzione naturale fu quella di un sistema di orefici autorizzati sempre meno numeroso ma più centralizzato fino a quando gli Stati non presero direttamente in mano la questione uniformando e regolamentando questi certificati e titoli di credito sotto forma di valute statali.