LA CLASSIFICAZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO

A cura di Milene Sicca
Mancata riscossione dei crediti e responsabilità per dissipazione del patrimonio
“La mancata riscossione dei crediti da parte dell’imprenditore costituisce condotta di bancarotta fraudolenta per depauperamento del patrimonio aziendale”. Cassazione Penale, Sez. V, 06 febbraio 2020, n. 12911
La pronuncia della suprema Corte ribadisce il costante orientamento secondo cui “la mancata riscossione di crediti integra il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale di cui all’art. 216, c. 1, L. Fall. poiché l’oggetto delle condotte di depauperamento è il patrimonio in senso lato, comprensivo delle ragioni di credito che devono concorrere alla formazione dell’attivo patrimoniale”.
In particolare il c. 1 art 216 recita testualmente: “ è punito con la reclusione da tre a dieci anni, se è dichiarato fallito, l’imprenditore, che: 1) ha distratto, occultato, dissimulato, distrutto o dissipato in tutto o in parte i suoi beni ovvero, allo scopo di recare pregiudizio ai creditori, ha esposto o riconosciuto passività inesistenti” il termine “dissipazione” va inteso come spreco, sperpero.

Nel caso in commento all’imprenditore è stata contestato di non aver fatto nulla per riscuotere i propri crediti aziendali, creando un pregiudizio dovuto al mancato realizzo di quei flussi di cassa indispensabili per far fronte alle passività e garantire la continuità aziendale.
Lo stesso Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza pone la sua attenzione sullo stato di “crisi” come il conseguente stato di difficoltà economico/finanziaria che rende probabile l’insolvenza dell’impresa ed è caratterizzato dall’inadeguatezza dei flussi di cassa…. le cui cause posso derivare da una crisi finanziaria (mancati incassi) o da una crisi economica (carenza di fatturato) o entrambi, per far fronte regolarmente alle obbligazioni.
Se questi flussi di cassa non pervengono sistematicamente nelle casse dell’impresa si genera una progressiva asfissia finanziaria che porta progressivamente all’insolvenza irreversibile con conseguente dichiarazione di fallimento, quale presupposto per l’aggravante della bancarotta patrimoniale laddove l’imprenditore abbia violato i suoi obblighi di conduzione responsabile dell’impresa, come previsto dal novellato art 2086 del cc.
Quando sentiamo parlare di ciclo attivo dell’impresa ricorre sempre l’assunto “cash is king” proprio perché l’incasso delle fatture rappresenta il coronamento di tutto lo sforzo imprenditoriale.
Il ciclo attivo è infatti costituito da tutto quello che l’imprenditore progetta-costruisce-vende e, si auspica, incassa.
Quindi i “crediti” sono beni che vanno maneggiati con estrema cura e tempestività.
In un mondo ideale non ci dovrebbe essere questo tipo di attenzione, perché l’adempimento di un’obbligazione passiva da parte del debitore, dovrebbe avvenire costantemente e negli esatti termini pattuiti ma, purtroppo, frequentemente non è così.
