GLI 8 PRESIDENTI DELL’UNIONE SOVIETICA E LA CADUTA DELL’URSS
GLI 8 PRESIDENTI DELL'UNIONE SOVIETICA
L’Unione Sovietica ha visto la presidenza di ben 8 leader dalla sua fondazione nel 1922 fino alla dissoluzione della stessa nel 1991. Ognuno di questi leader ha portato un contributo importante allo sviluppo e alla crescita dell’URSS.
Il primo presidente dell’URSS fu Vladimir Lenin. Lenin è stato il fondatore della Russia Sovietica, che più tardi sarebbe diventata l’URSS. Durante il suo mandato, Lenin ha introdotto una serie di riforme di stampo socialista, tra cui la nazionalizzazione dell’industria e della terra, l’introduzione di un sistema di assistenza sanitaria gratuita e l’istituzione di università statali. Lenin è anche noto per aver firmato la Pace di Brest-Litovsk, che ha portato la Russia fuori dalla Prima guerra mondiale.
Il secondo presidente dell’URSS fu Joseph Stalin. Stalin è stato il leader della Russia Sovietica per quasi 30 anni, tra il 1922 e il 1953. Durante il suo mandato, Stalin ha intensificato le politiche di industrializzazione e collettivizzazione dell’URSS. Ha anche introdotto una serie di riforme economiche che hanno aumentato le risorse dello stato. Tuttavia, Stalin è noto anche per la sua dittatura e per le sue crudeli purghe politiche, che hanno portato alla morte di milioni di persone.
Il terzo presidente dell’URSS fu Nikita Khrushchev. Khrushchev è stato eletto presidente nel 1953 e ha servito fino al 1964. Khrushchev è stato uno dei principali responsabili della de-stalinizzazione dell’URSS. Ha anche introdotto una serie di riforme liberali, tra cui l’abolizione della pena di morte e la liberalizzazione del commercio. Inoltre, Khrushchev è noto per la sua politica estera aggressiva, che ha portato alla crisi dei missili di Cuba nel 1962.
Il quarto presidente dell’URSS fu Leonid Brezhnev. Brezhnev è stato presidente dal 1964 al 1982. Durante il suo mandato, Brezhnev ha introdotto una serie di riforme economiche, tra cui l’introduzione di un sistema di piani quinquennali e la liberalizzazione del commercio. Inoltre, Brezhnev ha instaurato una serie di politiche di sicurezza e di difesa militare che hanno contribuito a mantenere l’URSS al centro del panorama internazionale.
Il quinto presidente dell’URSS fu Yuri Andropov. Andropov è stato eletto nel 1982 e ha servito fino al 1984. Durante il suo mandato, Andropov ha introdotto una serie di riforme economiche che hanno aumentato le risorse dello stato. Inoltre, ha intensificato la repressione dei dissidenti politici e ha rafforzato la sicurezza interna dell’URSS.
Il sesto presidente dell’URSS fu Konstantin Chernenko. Chernenko è stato eletto nel 1984 e ha servito fino al 1985. Durante il suo mandato, Chernenko ha tentato di riformare l’economia sovietica, ma ha fallito a causa della sua cattiva salute. Tuttavia, Chernenko è noto per aver iniziato una serie di negoziati di pace con gli Stati Uniti.
Il settimo presidente dell’URSS fu Mikhail Gorbachev. Gorbachev è stato eletto nel 1985 e ha servito fino al 1991. Durante il suo mandato, Gorbachev ha introdotto una serie di riforme economiche e politiche, tra cui la liberalizzazione dei prezzi, l’abolizione delle restrizioni sull’emigrazione e la perestrojka. Inoltre, Gorbachev è noto per aver firmato il Trattato di Mosca, che ha portato alla dissoluzione dell’URSS nel 1991.
L’ottavo presidente dell’URSS fu Boris Yeltsin. Yeltsin è stato eletto nel 1991 e ha servito fino al 1999. Durante il suo mandato, Yeltsin ha introdotto una serie di riforme volte a liberalizzare l’economia e a promuovere la democrazia. Inoltre, Yeltsin è noto per aver firmato il Trattato di Mosca, che ha portato alla dissoluzione dell’URSS nel 1991.
In conclusione, ognuno dei presidenti dell’URSS ha contribuito in modo significativo allo sviluppo e alla crescita dell’URSS. Ognuno ha introdotto una serie di riforme volte a modernizzare l’economia e a promuovere la democrazia. Tuttavia, alcuni sono diventati famosi anche per le loro politiche repressive, mentre altri sono stati famosi per la loro politica estera aggressiva.

LA CADUTA DELL'UNIONE SOVIETICA
Il blocco dell’Unione Sovietica è caduto nel 1991, segnando la fine della Guerra Fredda e dell’era sovietica. La caduta del blocco sovietico fu la conseguenza di una lunga serie di eventi che si erano susseguiti negli anni precedenti.
Inizialmente, la crisi economica in Unione Sovietica aveva portato a una crescente insoddisfazione tra la popolazione, che aveva iniziato a manifestare apertamente contro il governo. Una serie di rivolte popolari nei paesi dell’Est Europa, in particolare nella Germania Est, avevano portato alla caduta dei governi comunisti in queste nazioni. La caduta dei regimi comunisti in Est Europa aveva posto le basi per la caduta del blocco sovietico.
Inoltre, l’Unione Sovietica aveva iniziato a perdere la sua influenza nella scena internazionale. Il suo ruolo era stato minato dalla fine della Guerra Fredda e dall’ascesa degli Stati Uniti come la principale potenza globale. Inoltre, l’Unione Sovietica era sempre più indebolita dal crescente disaccordo tra i suoi membri, come la Jugoslavia, che avevano iniziato a rivendicare l’indipendenza.
La caduta del blocco fu infine segnata dall’ascesa al potere di Mikhail Gorbachev nel 1985. Gorbachev aveva introdotto una serie di riforme con le quali cercava di modernizzare l’Unione Sovietica. Queste riforme, conosciute come “perestroika” e “glasnost”, avevano portato ad una maggiore apertura del governo e alla fine della Guerra Fredda.
Il blocco dell’Unione Sovietica è caduto tra il 1989 e il 1991. La caduta del blocco dell’URSS è stata la conseguenza di una serie di eventi che si sono verificati in quegli anni. La serie di eventi è cominciata con la riunificazione tedesca e la riunificazione dell’Europa orientale. Con la caduta del Muro di Berlino nel 1989, la Germania Est è stata unificata con la Germania Ovest. Questo ha portato alla fine della Guerra Fredda e alla dissoluzione del Patto di Varsavia, che aveva legato insieme i paesi dell’Europa orientale.
Successivamente, nel 1990, sono seguiti l’abolizione dell’Unione Sovietica e la creazione della Comunità degli Stati Indipendenti, che ha sostituito l’Unione Sovietica. Questo ha portato alla riconquista dell’indipendenza da parte di molti paesi dell’ex Unione Sovietica.
Nel 1991, l’Unione Sovietica è definitivamente caduta. La caduta del blocco dell’URSS ha avuto un impatto significativo sull’economia e sulla politica dell’Europa orientale. Il blocco dell’URSS è stato anche un grande cambiamento culturale, poiché molti paesi dell’Europa orientale hanno iniziato a godere della libertà e delle opportunità offerte da un sistema democratico.
